Home Notizie Comunicati Stampa Anno 2013 12 Febbraio 2013. Lettera della SIMG alle forze politiche del paese

12 Febbraio 2013. Lettera della SIMG alle forze politiche del paese

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Gentilissimo Segretario,

 

La Società Italiana di Medicina Generale che rappresento è composta prevalentemente da Medici di Medicina Generale di tutte le estrazioni ed idee politiche.

 

I medici iscritti alla Società sostengono tutti con forza e convinzione l'idea di un SSN unitario, a copertura universale, fortemente solidaristico, fondato su un unico pilastro primario, con integrazioni private che non ledano la preminenza dell'interesse pubblico nella garanzie di salute nei confronti dei cittadini.

 

Abbiamo apprezzato, discusso e diffuso il Programma sanitario del PD, al pari di quello diffuso dalla Lista civica di Monti, apprezzando la esplicita chiarezza del programma del PD su alcuni punti rispetto ai quali gli impegni e le posizioni non possono essere in alcun modo ambigue o reticenti.

 

La copertura universale il ruolo delle cure primarie, l'autonomia regionale il titolo quinto e gli opportuni adattamenti, il rifiuto di prestazioni differenziate legate al censo, il contributo integrativo legato al reddito che non escluda tuttavia ampie fasce di popolazione dalle garanzie di salute, sono posizioni di politica sanitaria, che sono state presentate nei nostri Congressi e proposte per una riflessione ad esponenti politici, locali e nazionali in più circostanze.

 

Costituiamo una delle più grandi Società Scientifiche del Paese e la più grande della Medicina Generale.

 

Rappresentiamo un'idea della efficacia delle cure basate non sull'astrattezza delle argomentazioni ma sulla capacità dei professionisti di essere verificabili, di essere misurabili sulla base dei benefici prodotti, di essere quindi pesati sulla base della qualità e del valore delle prestazioni.

 

Non abbiamo una visione meccanicistica del sistema sanitario. Crediamo fortemente nel valore sociale del SSN e attribuiamo alla professione del medico una finalità che comprenda innanzitutto le finalità che il Paese attribuisce al valore della salute, alla prevenzione, all'uso appropriato e frugale delle risorse, all'obbligo di documentare il risultato dell'impiego di ogni singolo euro.

 

Questi principi non vengono da noi affermati in prossimità delle elezioni politiche, ma vengono ribaditi da decenni, e resi esercibili dagli strumenti di Governance che abbiamo messo a disposizione della comunità medica che ci segue.

 

Non siamo e vogliamo essere un sindacato, ma rivendichiamo la necessità ormai indifferibile che le Società Scientifiche, sottoposte a rigorosi strumenti di validazione e verifica pubblica, occupino una posizione finalmente chiara e definita nel nostro Sistema Sanitario.

Ogni idea di rilancio del SSN non ha come obbiettivo la sostenibilità, che al massimo costituisce una derivata.

Non urliamo il nostro sostegno alla sostenibilità del SSN della consapevolezza che la sostenibilità sia il frutto della qualità dell'organizzazione sanitaria, degli operatori, di allocazione corretta delle risorse, di applicazione raffinata delle conoscenze scientifiche.

 

Il nostro slogan è "non siamo tutti uguali".

Applicato alla individualità dei cittadini e degli operatori sanitari è una testimonianza di come il SSN deve rendersi adattabile ai bisogno delle persone e di come debba garantire a tutti, il meglio delle cure, erogate al più alto livello dai professionisti, con il miglior uso delle risorse.

Non crediamo nel falso mito della divisione tra l'ospedale e territorio, alibi per esercizi retorici per molti decenni. Se ci organizziamo scopriremo di essere parte di un unico sistema facilmente gestibile se solo se ne ha voglia.

 

Riaffermiamo il concetto che il merito vada premiato non come un privilegio ma come espressione di duro lavoro, applicazione, analisi critica del proprio operato. In tale senso siamo contro il consociativismo e l'appiattimento tipico di alcune visioni contrattuali per cui si premiano adesioni formali e verbali a progetti di qualità, senza alcuna verifica della qualità "Vera" della prestazione erogata, che noi chiamiamo "outcome" o risultato.

 

Chiediamo infine che qualunque cosa accada nel processo di evoluzione del sistema sanitario del Paese vi sia un luogo fisico, rappresentato dalle Cure Primarie, che costituisca un Lea Assoluto e inderogabile.

 

In quell'ambiente qualunque cittadino ha diritto alla prestazione indipendentemente dall'età, dal censo, dal reddito, dalla religione e dalla nazionalità o appartenenza religiosa.

Una porta aperta priva di selezione che promuova la salute con un minimo di formalità

Strumento formidabile contro la disgregazione sociale e per promuovere l'omogenea identità sociale di un Paese di fronte alla sciagura rappresentata dalla perdita di salute e dalla malattie.

 

Il nostro motto è:

"Cum Scientia Charitas".

 

Senza la Scienza non vi è dignità vera della professione sanitaria che rappresentiamo.

Desidero salutare l'On Bersani, i candidati del PD e quanti si occupano del bene del Paese e del SSN.

Vi chiediamo di poter diffondere la sua lettera ai nostri iscritti dandocene esplicita autorizzazione.

 

Cordialmente,

Claudio Cricelli

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