CRICELLI: “ IL NOSTRO PRIMO DOVERE E’ LA CURA DEI MALATI : L’APPROPRIATEZZA E’ IL COROLLARIO FONDAMENTALE DELLE BUONE CURE ”
Firenze, 17 Febbraio 2004. “In attesa di vedere la bozza definitiva della Note CUF, in cui ci auguriamo vengano recepite le nostre osservazioni, esprimiamo un giudizio complessivamente positivo sull’audizione avuta dalla delegazione della Società Italiana di Medicina Generale davanti alla Commissione Unica del Farmaco (CUF). Per la prima volta abbiamo percepito un clima e una disponibilità al coinvolgimento dei medici di famiglia, mai avvertito in passato, e di cui ringraziamo il ministro della Salute Girolamo Sirchia, il dott. Nello Martini, direttore della Direzione Generale del Farmaco e i suoi collaboratori”. A sostenerlo è il presidente della SIMG, Claudio Cricelli, all’indomani dell’incontro in CUF. Per quanto riguarda i contenuti dell’incontro, Cricelli sottolinea di aver manifestato l’imbarazzo della categoria, dovuto “all’oggettiva preclusione nella prescrizione di alcuni antibiotici da sempre utilizzati nella pratica professionale della medicina generale. A tale riguardo – afferma Cricelli - abbiamo sostenuto come le inappropriatezze siano già state analizzate e proposte anni fa all’osservazione del Ministero e delle Istituzioni”.“Rispetto a questi problemi – prosegue il presidente SIMG - abbiamo manifestato il nostro accordo con le proposizioni della Fimmg di intervenire sui processi critici attraverso lo strumento principe della formazione, evitando inibizioni e limitazioni normative che la professione ritiene oggi ingiustificate e fuori misura”. “In linea di metodo – dice ancora Cricelli - abbiamo sostenuto che gli operatori del Servizio Sanitario Nazionale abbiano come priorità l’obbligo di curare, rispetto al quale l’appropriatezza rappresenta una variabile subordinata. Non si può dunque peggiorare la cura e la fruizione dei servizi da parte dei cittadini in nome della ricerca della appropriatezza fine a a se stessa . Occorre al contrario correggere, ove realmente vi siano, le distorsioni attraverso la formazione”. “LA SIMG – ribadisce Cricelli – ha inoltre manifestato alcune perplessità in merito alla nota 13 relativa alla prescrizione delle statine. A tale riguardo abbiamo confermato di non aver sottoscritto documenti di terzi sugli strumenti e sulle soglie presunte del rischio. Riteniamo infatti che solo lo sviluppo della ricerca applicativa in medicina generale possa fornire dati convincenti sulla distribuzione del rischio e sul peso relativo dei singoli fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione del nostro Paese. Diamo atto al direttore Martini – conclude il presidente SIMG - di avere condiviso e accettato questo principio, che di fatto affida ad iniziative di ricerca congiunte tra le Istituzioni Sanitarie ed i medici di medicina generale il compito di definire criteri di appropriatezza per la prescrizione delle statine. Abbiamo infine sostenuto la necessità di correggere la nota relativa agli antistaminici, che avrebbe portato un peggioramento oggettivo dei processi cui quella classe di farmaci fa riferimento.