MILANO. I medici di famiglia chiedono all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) l'abolizione del piano terapeutico adottato per i farmaci antidiabetici frutto di associazione fra inibitori dell'enzima DPP-4 e metformina, che prevede possano essere prescritti solo dal medico specialista. Lo ha detto Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), alla presentazione dell'ultimo nato fra questi farmaci, combinazione di vildagliptin e metformina, prodotto da Novartis.
I due principi attivi (come quelli di un farmaco presentato ieri da Merck Sharp&Dohme, con principi della stessa classe di farmaci) sono complementari fra loro: "Vidagliptin favorisce la secrezione di insulina - ha detto Edoardo Mannucci, capo del Servizio di Diabete all'Ospedale Careggi di Firenze - e riduce quella di glucagone", altro ormone ma con effetti opposti a quelli dell'insulina; mentre "metformina agisce soprattutto sulla resistenza periferica dell'insulina". Avere due sostanze in una sola compressa, per Mannucci, "garantisce una migliore aderenza alla terapia, con un buon profilo di tollerabilità e un effetto neutro sul peso".
Il problema è che per ottenere il farmaco, disponibile in fascia A, serve un piano terapeutico del diabetologo. E' questo che ha contestato Claudio Cricelli, parlando coi giornalisti: "Siamo alle solite: si pensa che in questo modo - ha detto - se ne prescriva meno. Ma il paziente deve essere curato al meglio e questo farmaco deve essere prescritto a tutti coloro che ne hanno bisogno. Ed è inutile assegnare allo specialista una prescrizione che in tutti gli altri Paesi è affidata al medico di medicina generale. Per questo, chiediamo all'Aifa e al ministro di abolire quel piano terapeutico e sostituirlo semmai con la verifica dell'appropriatezza della prescrizione, in una forma che noi stessi possiamo proporre".