Il presidente dei medici di famiglia Cricelli: “L’H1N1 colpirà in totale 6 milioni di italiani, altri 2 con la tradizionale che arriverà dopo Natale. Non si registra nessuna emergenza, abbiamo tutte le armi efficaci per combatterle”
Firenze, 27 novembre 2009 – La pandemia è in calo. Sono stati 682.000 gli italiani colpiti dal virus A/H1N1 nell’ultima settimana, rispetto agli oltre 750.000 della precedente rilevazione. Stiamo affrontando la seconda ondata pandemica che terminerà a fine dicembre e farà registrare in totale 6 milioni di casi. A fine anno, invece, comincerà l’influenza stagionale, che, prevedibilmente, colpirà altri due milioni di persone. Con un totale di 8 milioni di casi, la stagione influenzale 2009/2010 si preannuncia quindi come la più aggressiva degli ultimi 10 anni. Ma finora il sistema ha retto. “L’influenza suina non ha mai rappresentato un problema sanitario per il nostro Paese – spiega il dott. Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) -, ma solo una sfida per l’organizzazione del sistema. Non si è determinata alcuna emergenza assistenziale. Abbiamo affrontato le criticità legate all’arrivo della pandemia grazie alla collaborazione tra le diverse Istituzioni sanitarie. È la dimostrazione che il sistema funziona e ciò potrà essere un insegnamento per il futuro”. È quanto emerge dal 26° Congresso SIMG che vede riuniti a Firenze fino a sabato più di 1500 medici di famiglia. “La prevenzione col vaccino rimane la vera arma vincente – afferma Pietro Crovari, professore ordinario di Igiene generale e applicata dell'Università di Genova-. Anche se i casi stanno diminuendo, è importante proseguire la campagna vaccinale e non abbassare la guardia”. “Abbiamo diversi strumenti per curare e prevenire l’influenza - sottolinea il dott. Aurelio Sessa, medico di medicina generale e componente del sottocomitato scientifico ‘Influenza e Pandemie influenzali’ del Ministero della Salute –. Oltre alla vaccinazione, secondo le raccomandazioni internazionali e nazionali, i farmaci antivirali devono essere somministrati ai pazienti ad elevato rischio di sviluppare le complicanze (donne incinte, ai bambini di età inferiore a 2 anni e ai pazienti con patologie croniche concomitanti) o alle persone con quadro clinico severo. La somministrazione deve avvenire in tempi rapidi (entro 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi e senza attendere i risultati delle analisi di laboratorio). Queste persone infatti, se contraggono l’influenza, hanno un rischio di sviluppare complicanze gravi più elevato”. Anche le persone che non appartengono a gruppi a rischio ma presso le quali i sintomi sono persistenti o si aggravano rapidamente (febbre alta, problemi di respirazione) devono essere trattate prima possibile con antivirali, come previsto dalle raccomandazioni internazionali.Il virus stagionale ha una capacità diffusiva inferiore rispetto a quello pandemico, estremamente contagioso. Solo il 25% dei casi infatti secondo le stime sarà attribuibile all’influenza stagionale. Queste percentuali possono essere desunte dall’andamento dell’infezione nell’emisfero australe, dove il picco pandemico si è concluso la scorsa estate. Attenzione però ai pericolosi allarmismi dei giorni scorsi. I medici di famiglia della SIMG hanno risposto concretamente all’ondata di panico, dando per primi l’esempio: 7 su 10 si sono vaccinati contro l’influenza A/H1N1. Un vero e proprio record, se si pensa che nelle precedenti stagioni influenzali solo il 40% degli operatori della sanità si è sottoposto a misure preventive.
Ecco nel dettaglio i dati del bollettino settimanale sull’influenza a cura della SIMG: le tre Regioni con maggior incidenza sono state Marche, Abruzzo ed Emilia Romagna rispettivamente con 36.98, 23.00 e 18.66 casi per mille abitanti. Le tre regioni con minor incidenza sono state Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano e Calabria rispettivamente con 5.50, 6.15 e 6.47 casi per mille abitanti. La curva di incidenza è rallentata in tutte le fasce di età. La tendenza al calo della diffusione del virus pandemico si registra anche nel resto d Europa. Per la prima volta in sette Paesi europei (Belgio, Bulgaria, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia e Regno Unito) l’incidenza sta diminuendo. Dei 1745 tamponi raccolti da parte dei medici sentinella il 45% era positivo per il virus dell’influenza e di questi tutti erano positivi per il virus A/H1N1.
“È importante seguire alcuni consigli pratici: coprirsi la bocca e il naso quando si tossisce e starnutisce; lavarsi spesso le mani; non stare nei luoghi affollati; quando si è ammalati stare a casa fino alla risoluzione dei sintomi – conclude il dott. Alessandro Rossi, responsabile dell’area infettivologica della SIMG -. Sono suggerimenti molto semplici, ma efficaci per ridurre la diffusione del virus”.
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