Home Notizie Comunicati Stampa Anno 2001 3 Maggio 2001: NOTE CUF, REGIONI E ASL FANNO DA SOLE. La Simg denuncia le disparità di applicazione del decreto

3 Maggio 2001: NOTE CUF, REGIONI E ASL FANNO DA SOLE. La Simg denuncia le disparità di applicazione del decreto

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Firenze, 3 maggio 2001
Le difficoltà interpretative delle nuove Note Cuf, e in particolare della 13 sulle statine, stanno portando Regioni e Aziende sanitarie locali a decidere autonomamente la loro applicazione.

A denunciarlo è la Società Italiana di Medicina Generale. In una lettera al dott. Nello Martini, direttore del Dipartimento di Valutazione dei Medicinali e di Farmacovigilanza, indirizzata per conoscenza anche al ministero della Sanità, agli assessori regionali alla Sanità e agli Uffici farmaceutici regionali, il presidente di Simg, Claudio Cricelli, chiede “un intervento di indirizzo e regolatorio che riaffermi con esplicita chiarezza la verità scientifica sulla suddetta nota e che ribadisca la sua interpretazione autentica”.

“Sul problema delle statine – scrive Cricelli - registriamo prese di posizione regionali e locali che a nostro parere contraddicono non solo lo spirito e la lettera della Nota suddetta, ma il razionale scientifico che l’ha ispirato e che la comunità scientifica italiana ha unanimemente ribadito”. Ricordiamo infatti che nella Nota 13 la Cuf ha accettato l’effetto di classe delle statine, che ora possono quindi essere prescritte tutte gratuitamente ai pazienti che presentano ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta e a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare o in pazienti con cardiopatia ischemica.

Per questo – afferma il presidente di Simg – “siamo assai inquieti sulle pressioni che vengono esercitate sui medici di medicina generale, con l’intento di fare delle note ancora una volta uno strumento per il controllo della spesa e non di promozione della salute”.

La Simg, chiude Cricelli, si impegnerà a tenere informato il Ministero “dei comportamenti di tutte quelle Regioni ed Aziende USL che invieranno ai medici interpetrazioni soggettive, tali da non far risaltare l’assunto scientifico secondo il quale l’effetto delle statine in prevenzione cardiovascolare è legato alla loro classe ed alla loro capacità oggettiva di abbassare i tassi di colesterolo plasmatici”.

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