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8 Ottobre 2001. Nasce il centro di Ricerca dei medici di famiglia. Firmato l’accordo tra SIMG e San Raffaele

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La struttura avrà sede al Parco Scientifico Biomedico di Castel Romano

Rimini, 8 ottobre 2001
Il presidente della Società Italiana di Medicina Generale, Claudio Cricelli, e il direttore del Parco Scientifico Biomedico dell’Istituto San Raffaele di Roma, Carlo Caruso, hanno firmato il protocollo d’intesa per la costituzione di un Centro di Ricerca Nazionale che vedrà lavorare fianco a fianco i medici di famiglia e gli specialisti. L’accordo è stato ufficializzato ieri a Rimini durante l’ultima giornata dei lavori del Congresso “La Ricerca in Medicina Generale”, che ha visto la partecipazione di oltre 500 camici bianchi di tutte le sezioni della SIMG. La struttura, che troverà spazio nella sede del San Raffaele a Castel Romano, alle porte della capitale – 18.000 metri quadrati di laboratori su una superficie di 54 ettari – si occuperà di “ricerca epidemiologica, clinica, farmacologia, farmaceutica, nonché di sperimentazione in settori innovativi della medicina, quali la genomica e la genetica”.
La nascita di questo Centro di Ricerca – hanno sottolineato sia Cricelli che Caruso - è la logica conseguenza di un processo di crescita della medicina di famiglia e apre un nuovo capitolo nella professione: promuovere la cultura della ricerca in medicina generale significa infatti migliorare in prospettiva la qualità e l’efficacia della cure primarie.

“Del resto – ha spiegato Cricelli - le recentissime vicende legate agli effetti collaterali di alcuni farmaci utilizzati da tempo (cerivastatina) sono state la spia di un disagio, dell’impossibilità attuale per la sanità italiana di misurare l’effettiva validità dei farmaci e di mettere in atto strumenti di programmazione sanitaria, anche attraverso scelte politiche di tipo farmacoeconomico, in grado di fronteggiare o minimizzare questi rischi. La medicina generale, attraverso la sua presenza capillare sul territorio, è in grado di dare un contributo eccezionale in questo ambito”.
“Andare a fare ricerca sui rischio cardiovascolare o su quello oncologico utilizzando i grandi numeri dei medici di famiglia – ha detto Caruso - significa per esempio fornire delle conoscenze che possano essere utili per chi deve decidere le strategie di politica sanitaria. Inutile infatti nascondersi – ha proseguito il direttore del Parco Biomedico del San Raffaele di Roma – che oggi la ricerca clinica in Italia è farraginosa e scollata: nel nostro Paese si investono attualmente in ricerca solo 1400 miliardi l’anno (500 in ricerca clinica), che rappresentano il 9,2% del fatturato lordo della farmaceutica. Una cifra irrisoria, che ci colloca al penultimo posto in Europa, davanti solo alla Spagna, dove si investe l’8,2% del fatturato, lontani dalla Francia (25,6%), dal Regno Unito (33,3%) e ad anni luce dalla Svizzera (88,2%)”.

Il nuovo Istituto inizierà a lavorare da subito su progetti autonomi o su input privati, sui quali verranno preparati i protocolli di ricerca e coinvolti di volta in volta i medici del territorio. Nel corso del congresso è stato inoltre annunciato che entro un anno dalla firma del protocollo la SIMG inizierà la pubblicazione di una nuova rivista scientifica che presenterà i lavori fatti dai ricercatori del Centro.

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