La polmonite oggi |
Rivista
SIMG (www.simg.it) Le
polmoniti acquisite in comunita' A qualcuno potrà sembrare singolare
che al giorno doggi - in epoca di potenti e numerosi antibiotici - si discuta della
polmonite acquisita in comunità (CAP) come di un problema, specie se si considera il
clamoroso mutamento della prognosi di questi pazienti, la cui mortalità è crollata
dall83% del quinquennio 1929-1934 al 13% del decennio 1953-1962 (Austrian e Gold,
Boston 1964).
Infatti: |
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La polmonite nel contesto della Medicina Generale | È ormai un dato consolidato che le
patologie respiratorie sono tra le prime cause di consultazione del medico generale, in
particolare le patologie acute delle alte vie aeree e, meno frequentemente, quelle
croniche (Asma, Bronchite cronica, BPCO). Anche in questo campo la mancanza di dati concernenti specificamente la medicina generale resta un grosso problema, con la conseguente necessità di fare riferimento alle casistiche ospedaliere che certamente non riflettono in modo fedele la realtà del problema. Va infatti considerato che: Di certo in Medicina Generale: Ne deriva che per il medico di famiglia la diagnosi è molto spesso presuntiva e che anche la correlata terapia antibiotica resta di tipo empirico, anche se sarebbe meglio dire "ragionato", ossia impostata sulla base di parametri di riferimento quali letà e le caratteristiche biologiche del paziente, la sua storia clinica passata e recente, le eventuali terapie in corso, il microrganismo più probabilmente in causa. |
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Lapproccio diagnostico | Un autorevole accreditamento di
questo modello di approccio al problema deriva dalle linee-guida pubblicate
dallAmerican Thoracic Society nel 1993 che in effetti prendono in considerazione: a) età del paziente b) ospedalizzazione c) gravità della malattia d) presenza di malattie concomitanti Un altro
riferimento è costituito dalla ESOCAP (ERS Annual Congress, Nice 1994) che distingue: In pratica al Medico Generale è sempre utile partire da
una prima distinzione: polmoniti "nosocomiali" (ovvero acquisite in ambiente
ospedaliero) e polmoniti "acquisite in ambiente extra-ospedaliero (polmoniti "di
comunità" o CAP). |
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Agenti microbici responsabili | Nelle CAP gli agenti microbici
responsabili non sono numerosi e possono essere considerati abbastanza
"stabili": la tabella 1 ne propone un elenco in ordine di frequenza di comparsa. Tuttavia in una proporzione di casi variabile - a seconda degli Studi - dal 25 al 50%, non si riesce ad identificare lagente etiologico e, daltro canto, la stessa incidenza dei primi cinque patogeni elencati nella tabella varia in modo rilevante da un anno allaltro, da un Paese allaltro ed in funzione della stagione, delletà e del tipo di paziente (Neuman, 1996). A nostro parere, vanno comunque sempre tenute presenti le
seguenti considerazioni: Le polmoniti acquisite in ospedale sono spesso provocate
da bacilli gram-negativi, in particolare Klebsiella, Enterobacter, Serratia,
Acinetobacter, Pseudomonas Aeruginosa ed anche dallo Stafilococco Aureo. Anche prescindendo, ovviamente, dalle tecniche diagnostiche invasive, i motivi del pressoché nullo ricorso alla ricerca microbiologica in Medicina Generale sono da ascriversi sia a problemi di difficoltà di esecuzione e di attendibilità, sia ad aspetti organizzativi (conservazione e trasferimento dei campioni in laboratorio), sia al fatto che i prelievi andrebbero eseguiti prima dellinizio di qualsiasi terapia antimicrobica, il che poco si concilia con i tempi e lorganizzazione dellassistenza sul territorio. Solo per amore di completezza richiamiamo nella tabella 2 le principali tecniche di diagnosi microbiologica. |
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La diagnosi in Medicina Generale | Si è già detto che la diagnosi di
polmonite in Medicina Generale è spesso possibile solo su base presuntiva e
uninfezione delle basse vie respiratorie può restare spesso misconosciuta in
ragione di una sintomatologia che spesso è scarsa ed aspecifica (sono pochi i casi in cui
il "livello clinico" di gravità soggettiva ed obiettiva orienta la diagnosi!).
Siamo inoltre convinti che in molti soggetti sospetti o, per così dire, borderline una
terapia antibiotica tempestiva finisca per stroncare la malattia in fase precoce se non
addirittura per prevenirla. Con tutte le cautele del
caso e senza dimenticare la possibilità di eccezioni, si può comunque considerare che: Il Medico Generale, in presenza di infezione
dellapparato respiratorio, raramente ricorre in prima istanza allesame
radiologico del torace, sia per le difficoltà logistiche legate allo spostamento del
paziente, sia per la scarsa rilevanza dellesame nelle fasi molto precoci della
malattia. La presenza di infiltrati, di addensamento lobare, di focolai broncopneumonici
singoli o multipli, talora associati a versamento pleurico, sono ovviamente patognomonici.
Un aspetto importante da rammentare è che i segni radiologici della polmonite possono
comparire tardivamente rispetto allesordio clinico, e scomparire tardivamente
rispetto alla risoluzione clinica della malattia. |
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Quali pazienti ospedalizare? | Ferma restando lopportunità
di valutare questo aspetto caso per caso dal momento che la maggior parte dei pazienti
può essere trattata con successo a domicilio, in presenza di alcuni fattori può essere
consigliabile una particolare cautela. Fine, in un lavoro pubblicato sullAmerican
Journal of Medicine nel 1990, propone anche una sorta di score per la valutazione del
rischio di mortalità a 6 settimane dei pazienti con polmonite. Al di là delle
valutazioni numeriche, proponiamo un elenco degli elementi utili al medico generale per
decidere sullopportunità di un ricovero ospedaliero. 1. Età >65 anni |
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Lapproccio terapeutico | Ai pazienti con CAP che si decide
di trattare a domicilio si consiglieranno il riposo a letto, un congruo apporto di
liquidi, il controllo della febbre con antipiretici. In mancanza di dati microbiologici,
letà e le condizioni associate possono suggerire una ipotesi etiologica su cui
basare la scelta terapeutica "ragionata". Come Medici Generali abbiamo trovato
del tutto condivisibili le linee guida suggerite dalla American Thoracic Society fin dal
1993 (Tab. 4). Si rammenti inoltre che le Polmoniti
batteriche acquisite in ospedale sono più spesso sostenute da agenti quali Klebsiella,
Enterobacter, Serratia, Acinetobacter, Pseudomonas Aeruginosa, Staphylococco Aureus. In
questi pazienti si impiegheranno in prima istanza farmaci più attivi contro tali
patogeni: A livello preventivo, valgono norme quali: |
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La prognosi attesa | In assenza di complicanze e dopo una efficace terapia, la detersione del focolaio polmonare avviene mediamente nellarco di 6 settimane, ma è possibile che necessiti di un tempo maggiore; più veloce levoluzione nei giovani non fumatori con infiltrati localizzati. In caso di persistenza di un addensamento dopo 6 settimane è opportuno approfondire liter diagnostico e considerare anche leventualità di una neoplasia associata. | |
Bibliografia | 1. American Thoracic Society:
Guidelines for the initial management of adults with Community-Acquired Pneumonia:
Diagnosis, assessment of severity, and initial antimicrobial therapy. Am Rev Respir Dis
1993; 148:1418. 2. Pomilla PV, Brown RB: Outpatients treatment of community-Acquired Pneumonia in adults. Arch Intern Med 1994; 154:1973 3. Stauffer JL: Pneumonia. In: Current Medical Diagnosis & Treatment, Lange, 1996 |