Cricelli (SIMG): «Sia solo una misura emergenziale limitata nel tempo. La nostra Società scientifica è disponibile a contribuire all'accelerazione di questo percorso formativo, a patto che sia solo temporanea»
Firenze, 9 Febbraio 2019
«È una scorciatoia e le scorciatoie, in genere, non ci piacciono,soprattutto quando si tratta della salute dei cittadini. Questa possiamo accettarla “a denti stretti” solo per evitare che nei prossimi anni tanti italiani rimangano senza medico di famiglia».
Claudio Cricelli, presidente della SIMG, la Società italiana di Medicina Generale e delle cure primarie, commenta così la norma del “decreto Semplificazioni” che permette a oltre 4 mila medici (in tre anni) di entrare nelle graduatorie regionali per la medicina generale anche senza aver concluso lo specifico percorso formativo.
«Ci auguriamo – precisa tuttavia Cricelli – che in ogni caso si attinga prima alle graduatorie dei medici di Medicina generale già formati, anche favorendo la mobilità tra le Regioni. Non dobbiamo dimenticare che un medico adeguatamente formato è innanzitutto una garanzia per gli assistiti». Dunque «solo in situazioni di emergenza si può ricorrere a misure eccezionali come questa purchè siano temporanee».
A ogni buon conto «la nostra Società Scientifica è pronta, attraverso le proprie scuole, a sostenere questa accelerazione del percorso formativo – conclude il presidente SIMG– a patto che si tratti, appunto, di una soluzione di emergenza temporanea».