Siamo profondamente addolorati per la scomparsa di Claudio Carosino , caro amico , grande e sobrio dirigente della SIMG, medico valente, scrupoloso e appassionato.
La tragedia che lo ha colpito ci induce ad una riflessione senza retorica o sdegno su questo evento triste e luttuoso.
Della nostra professione e del nostro lavoro si sa poco. Prevalgono gli stereotipi, i luoghi comuni, le banalità.
Siamo invece consapevoli di quanto sia dura e complessa questa professione, per la quale molti vagheggiano ruoli da medico di campagna d’altri tempi. Claudio è scomparso in campagna vittima della sua e della nostra stessa professione che ci porta nelle case degli altri , a volte in posti sconosciuti sempre esposti all’imprevedibile ed all’imprevisto.
Questi aspetti e queste complessità, l’essere esposti a rischi imprevedibili di aggressione, di violenza e a tentativi di intimidazione, sono ben noti ai medici e di quando in quando compaiono sulla stampa. Ma solo quando un medico viene aggredito, ferito o perde la vita nel corso di un evento criminoso .
Poi tutto torna nel silenzio. La nostra professione sembra serena e tranquilla, quasi una routine alla quale non merita dedicare altra attenzione che quella che si riserva occasionalmente allo scandalo.
Eppure Claudio Carosino ha sacrificato la sua vita sul lavoro. Ha corso un rischio che non esiste nella giurisprudenza, del quale a parte il dolore della famiglia e degli amici presto si affievolirà il ricordo.
Al contrario occorre ribadire che quei rischi noi li corriamo tutti i giorni. Nessuno conosce la realtà delle paure dei timori, delle violenze subite dai medici di famiglia. Solo gli inglesi pubblicano una rassegna sulle aggressioni subite dai GP. In alcune città esistono ambulatori blindati, le aggressioni sono all’ordine del giorno. Presumo che anche nel nostro Paese, in realtà sociali difficile, la vita quotidiana del medico non sia meno difficile e pericolosa.
Per ricordare l’amico Claudio Carosino, vittima del suo lavoro dobbiamo oltre all’espressione del cordoglio, promuovere la prevenzione delle violenze grandi e piccole che affliggono il nostro agire quotidiano. Anche questo fa parte del nostro dovere professionale di migliorare con ogni mezzo la Medicina Generale.
Claudio Cricelli,
Presidente SIMG