Non dovrebbero mai succedere alcune cose ad agosto inoltrato. Tutto si stempera nell’attesa delle ferie, la gente è distratta, qualcuno avrà pensato e anche le polemiche più importanti e le questioni più serie sfumano nella calura estiva e nell’attesa delle meritate vacanze...
E’ successo questo con la furbata tautologica del decreto sui vaccini. Una scaramuccia all’apparenza.
Cosa volete che sia: mica stiamo abolendo la vaccinazione obbligatoria, la stiamo solo rinviando. In fondo si tratta di consentire l’iscrizione dei bambini a scuola anche se non vaccinati. Come dire: discrezionalità di vaccinarsi o meno, magari rimandando alle calende. Perché rimandare poi, non si capisce. Le malattie non rimandano mai e quelle infettive meno che meno. Stiamo parlando delle vaccinazioni dei bambini che come è noto non possono decidere e non hanno conoscenze della vita e dei suoi problemi.
Quindi stiamo parlando di discrezionalità degli adulti che secondo il governo possono rimandare la scelta di vaccinare i figli, lasciandoli liberi di ammalarsi ed infettare gli altri.
Sdegno, petizioni, interrogazioni parlamentari hanno occupato la stampa.
Con tutto il rispetto per gli esperti di vaccini, la partita vera alla fine si sposterà e si giocherà in buona sostanza tra noi medici e le famiglie. Per la serie: riusciranno i medici ed i pediatri del territorio a parlare agli adulti di questo paese e convincerli con il buonsenso del buon padre di famiglia a vaccinare lo stesso i propri figli?
Abbiamo firmato anche le petizioni ma abbiamo per primi suggerito di agire, da medici, in parallelo al decreto per vanificarlo. Annullarlo. Farsene bonariamente beffa.
E’ quello che faremo puntualmente noi medici della SIMG, ogni giorno ed in ogni momento della nostra vita umana e professionale. Oggi più che mai appartenere ad una Società Scientifica impone una forte obbligazione morale oltre che il rispetto della scienza.
Potreste forse rimandare, noi diciamo, ma è meglio di no. Non lo fate.
Lasciate perdere le sciocchezze dei politici. Pensate a voi stessi ed alla salute dei figli, compresi quelli degli altri.
Vaccinateli.
Punto.
Per l’appunto, in attesa delle ferie preparavo alcuni libri da leggere e rileggere. Guarda caso uno in particolare ha che fare con la vera guerra dell’autunno che verrà, quando si tratterà di convincere i nostri concittadini, in particolare gli anziani, a vaccinarsi contro l’influenza. Faranno un decreto per suggerire a milioni di anziani e soggetti a rischio di non vaccinarsi per l’influenza ?
Allora ci sarà poco da scherzare, perché la vaccinazione la facciamo quasi esclusivamente noi, i medici di famiglia.
1 - Da leggere , in attonito silenzio è il libro di Lara Spinney , 1918 , l’influenza spagnola.
Il racconto della catastrofe che ha segnato il secolo scorso in un’appassionante rilettura della storia globale.
Può una pandemia cambiare il mondo? Nel 1918 è successo. L’influenza spagnola è stata il killer più feroce del xx secolo: uccise in soli due anni milioni di persone. Tra le vittime anche artisti e intellettuali del calibro di Guillaume Apollinaire, Egon Schiele e Max Weber. Nonostante l’entità della tragedia, le conseguenze sono rimaste a lungo offuscate dalla devastazione della prima guerra mondiale e relegate a un ruolo secondario. Se non correte a vaccinarvi e vaccinare dopo aver letto questo libro , siete da abbandonare al vostro destino senza pietà.
2 - Benedetto Baruch Spinoza Trattato sull’emendazione dell’intelletto
"Parlare al livello della gente comune e fare tutte quelle azioni che non apportano nessun impedimento al raggiungimento del nostro scopo. Infatti, possiamo ottenere dalla gente comune non pochi vantaggi solo che concediamo alla sua intelligenza ciò che è possibile concedere. Inoltre in questo modo porgerà orecchie propense ad ascoltare la verità”
Mai verità fu più vera. Lasciate perdere i decreti. Parliamo all’intelligenza delle persone
Allegato 1: Coperture vaccinali per la stagione influenzale 2017-2018
Sono stati pubblicati, sul sito del ministero della Salute, i dati sulla campagna vaccinale antinfluenzale 2017-2018, aggiornati al 19 giugno 2018. Nella popolazione generale, la copertura vaccinale (Cv) è stata pari al 15,3% (15,1% nella stagione 2016/2017). La Cv più elevata è stata registrata in Puglia (18,9%) mentre quella più bassa nella P.A. di Bolzano (8,6%). Le coperture negli ultra-sessantacinquenni sono passate dal 52,0% della stagione precedente al 52,7% dell’ultima rilevazione, con un massimo in Umbria (63,4%) e un minimo nella P.A. di Bolzano (35,3%).
Per ridurre significativamente morbosità, complicanze e mortalità per influenza, è necessario raggiungere coperture vaccinali di almeno del 75% nei gruppi di popolazione target, in particolare negli anziani con più di 65 anni e nei soggetti ad alto rischio di tutte le età. coperture vaccinali antinfluenzali.