Il presidente Claudio Cricelli: "Sì agli studi aperti per 12 e 24 ore.
Chiediamo al Ministro Balduzzi di non escluderci dalla discussione sul nuovo Patto della Salute”
Chiediamo al Ministro Balduzzi di non escluderci dalla discussione sul nuovo Patto della Salute”
Firenze, 23 febbraio 2012 – "è necessario realizzare quanto prima un modello di intensità di cure e complessità assistenziale adeguato a sostenere la nuova organizzazione del lavoro, migliorando così l’efficienza e la valutabilità del Servizio Sanitario Nazionale. È questa la condizione preliminare perché si possa prevedere l’apertura degli studi dei medici di famiglia per 12 e 24 ore”.
La Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) avanza proposte concrete per far fronte al problema del sovraffollamento dei pronto soccorso e si rivolge direttamente al Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi. "Vogliamo essere protagonisti della riorganizzazione delle cure primarie – spiega il dott. Claudio Cricelli, presidente della SIMG – e ci faremo carico delle esigenze legate alla maggiore copertura assistenziale e alle nuove responsabilità professionali. Ma siamo preoccupati perché siamo stati esclusi dal tavolo di lavoro che porterà alla stesura del nuovo Patto per la Salute, anche se negli ultimi anni abbiamo affrontato risolutamente i temi dell’efficienza, della valorizzazione delle prestazioni, della valutazione dell’outcome clinico e del pagamento a risultato per obiettivo di cura.
Continua purtroppo a prevalere una visione ‘iusragionieristica’ del Servizio Sanitario Nazionale. Per compensare il minor finanziamento rispetto al fabbisogno stimato, si ipotizzano soluzioni quasi esclusivamente a carico dei percettori delle prestazioni. In questo modo si rischia di alterare il patto sociale che costituisce la base fondante del SSN”.
Secondo la SIMG la globale riorganizzazione delle cure primarie migliorerà la regolazione dell’offerta, rimodulerà i servizi e assesterà il rapporto con le prestazioni specialistiche ospedaliere, compensando così in tre anni il definanziamento ed il disavanzo strutturale del Servizio Sanitario Nazionale. "Ma devono essere affrontate in sede tecnica – conclude il dott. Cricelli -, con esclusivo riguardo e attenzione alle competenze delle parti, le proposte e le soluzioni disponibili superando una volta per tutte le attuali limitazioni ed esclusioni”.
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