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Settembre 2002. Pagando di tasca nostra, come sempre

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Editoriale del Presidente Claudio Cricelli per il numero 1/2002 della Rivista Simg
Si apre con questo numero una nuova serie della Rivista della SIMG .
La serie passata ha avuto un evidente successo : facile leggibilità, immagini gradevoli , modernità del formato e dell’impianto. E’ mia opinione che i suoi contenuti in media, fossero di alto livello. L’editore, Intermedia che ringraziamo in maniera amichevole e per niente di circostanza, ha profuso in essa intelligenza e stile. Sono nostri amici e continueremo a lavorare insieme.

Perché dunque cambiare veste , stile , formato e contenuti? Solo per soddisfare l’affannato ciclo che chiede periodicamente di cambiare sempre e comunque anche le formule di successo? Oppure la voglia di provare nuove strade , oppure ancora la ricerca di una formula diversa , che più e meglio delle precedenti fotografi una realtà come la nostra , in continua evoluzione?

Credo con onestà, che la più vera sia l’ultima ipotesi . Abbiamo bisogno di uno strumento , non nuovo ma rinnovato che serva ad una Società come la nostra che affronta oggi la sua maturità con compiti difficili e scenari ambigui, incerti, inquietanti.
Abbiamo soprattutto bisogno di essere visibili ed inviare il nostro messaggio, le nostre idee, la nostra cultura a trentamila medici, perché oggi la qualità non è più per pochi ma per tutti .

Nei momenti dell’incertezza, diceva Montaigne, abbandona il dubbio e costruisci le tue certezze , quali che siano, ma che vengano dai fondamenti della tua vita.
Negli ultimi due anni della nostra vita, travagliata ma avventurosa e divertente , abbiamo applicato questa regola, fatta di saggezza e di determinazione.
Questa Rivista nuova, edita dall’editore Pacini, che oggi salutiamo e ringraziamo, rappresenta il testimonial delle nostre scelte, il veicolo delle nostre idee, la vetrina delle nostre azioni.

Azioni di una Società che compie venti anni, interamente dedicati a costruire i fondamenti di una professione che allora non esisteva. Nel 1982, in Italia, la pratica della Medicina Generale e della medicina in genere, era talvolta ai limiti della decenza. I medici della SIMG vollero compiere un gesto sostanziale di sfida, proponendo ai tanti colleghi che attendevano un cambiamento, una luce nel buio del sapere, della qualità della professione, delle buone cure.

Cominciò così la costruzione di una struttura come la SIMG che oggi è divenuta solida, capillare, autorevole, rispettata.
In particolare rispettata: poiché si può dissentire dalle opinioni della SIMG, dalle dichiarazioni di chi la rappresenta, persino dalle caratteristiche umane dei suoi dirigenti, ma sempre i nostri interlocutori hanno mostrato rispetto per le posizioni di chi come noi ha applicato le regole del rigore scientifico alla Medicina Generale.

Abbiamo in questi anni, sviluppato la collaborazione con gli specialisti, rompendo l’omertà e la miopia di chi voleva la Medicina generale, l’ospedale e le discipline specialistiche, in concorrenza o peggio in conflitto tra loro, come cani che litigano per un osso. Oggi lavoriamo in concordia con le Società Scientifiche di tutti i settori e con tutti applichiamo la regola della condivisione della cura dell’uomo , nel rispetto dei ruoli , ma mai timorosi di estendere i confini della competenza della Medicina Generale attraverso il confronto .

Abbiamo costruito e continuiamo a costruire un modello funzionale di Società che consenta a tutti i Medici Italiani di partecipare . Si conclude oggi il percorso di un rinnovamento che da inizio ad una nuova fase del nostro lavoro .
Da giugno, infatti tutti i soci della SIMG dovranno essere sottoposti ad accreditamento e, per la prima volta, al di là degli apprezzabili tentativi di accreditare i medici italiani sulla base di pochi crediti annuali , noi accrediteremo i nostri soci per il complesso della loro vita professionale e a ciascuno di loro proporremo un personale individuale percorso di Sviluppo Professionale Continuo.

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Celebriamo quest’anno il ventennale della Simg e abbiamo deciso di farlo senza clamori ma con determinazione.
Ci siamo posti allora il problema di manifestare al mondo medico e sanitario italiano il significato effettuale della nostra presenza: il modo cioè in cui la nostra esistenza può contribuire a migliorare il mondo.
E abbiamo deciso che in un mondo come il nostro, di vanitosi ,spesso sconsiderati millantatori , in cui tutti dicono tutto e il contrario di tutto, in cui i parvenu divengono protagonisti, in cui gli sconosciuti divengono maestri del sapere, c’era un solo modo di agire: lanciare la sfida sul campo e dire, per la prima volta con chiarezza: noi oggi scopriamo per l’ennesima volta le nostre carte e vogliamo scoprire le carte di tutti.

Per i prossimi due anni , ma in realtà per sempre, inzieremo a valutare l’efficacia clinica e l’impatto sulla salute degli oltre 12 milioni di cittadini italiani assistiti dai medici della SIMG.di un diverso modo di agire e di lavorare dei Medici di Medicina Generale iscritti alla SIMG
Siamo convinti, che affermare l’eccellenza e predicarla non basti: occorre praticarla e sottoporre il proprio operato ad una continua, infinita , puntigliosa opera di valutazione.

Definiremo dunque, come annunciato alla Convention di Aprile ,un set di alcune decine di indicatori, di efficacia clinica, di qualità della cura, di gradimento della popolazione, di risultati clinici, di management.
Tutti i nostri iscritti saranno impegnati, come in una gigantesca concreta coorte a questa operazione. Essa al di della simbolica, positiva sfida al sistema, è innanzitutto la conclusione di una profezia e di una scommessa: se davvero siamo i migliori, bisogna che questo si veda, si costati nella pratica quotidiana, si percepisca palesemente e si possa misurare. Che la pratica della prevenzione, della buona medicina, delle lineee guida dell’uso del computer, della ricerca siano correlabili obbiettivamente alla diminuzione del rischio cardiovascolare piuttosto che oncologico, di un aumento delle cure al domicilio piuttosto che in ospedale, alla diminuzione della mortalità e della morbosità della popolazione. Insomma alla miglior cura delle persone.

Misureremo dunque se il possesso di alcuni requisiti formali significhi essere di fatto anche migliori e se davvero produrre e consumare formazione generi automaticamente un aumento di qualità della performance.

Questa operazione vede schierate tutte le nostre risorse: i nostri Formatori ed educatori, le nostre scuole, i nostri Ricercatori, Health Search, Pharma Search. Le aree cliniche, le riviste, i libri. Millenet che comincia ora a dispiegare la sua straordinaria capacità tecnologica .

Ma la nostra risorsa strategia, la più grande sono i nostri soci, gli amici vecchi e nuovi di un lungo cammino, tutti incapaci di accettare la mediocrità, sempre pronti a “considerare la propria semenza”, a progredire, a migliorare. Accomunati da una comune inquieta natura: tutti certi, quelli della SIMG, che comunque non ci si diverte a istupidirsi nell’accidia di una professione indecorosa e non si accresce il proprio valore di uomini e di professionisti

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Mi hanno detto in molti: ma è davvero il momento? E’ davvero il momento giusto per lanciare queste iniziative? Dove troverete la forza, il danaro, le risorse, anche economiche.

Traballa la congiuntura, l’industria farmaceutica è affamata, i medici non nuotano nell’oro, le regioni raggiungono pareggi di bilancio, quando ci riescono, a spese e a scapito di investimenti importanti sulla professione.

Qualcuno in particolare, non dubitando della nostra determinazione e della nostra forza d’animo, è dubbioso sulla capacità di reperire risorse economiche sufficienti. Tagli al prezzo dei farmaci, tagli sui finanziamenti ai Congressi, sembrano aprire un periodo oscuro della vita delle Società Scientifiche in generale e della nostra in particolare.

Ai dubbiosi rispondiamo le seguenti cose:

  • Nelle prossime settimane le Società Scientifiche perfezioneranno il loro accordo, tutte ormai raccolte nella vecchia FISM che rinnoverà il proprio statuto e la propria politica

  • La profittabilità del mercato farmaceutico è destinata inevitabilmente a decrescere nei prossimi cinque anni. Questo aumenta la competizione positiva sul mercato .

  • Spiegheremo alle Regioni ed al mondo della politica che occorre spostare gli investimenti sulla qualità della prestazione e non sul risparmio. Solo l’aumento di efficienza produce l’unico risparmio accettabile..

  • Spiegheremo con pazienza alle Industrie Farmaceutiche Italiane che anche per loro è arrivato il momento di scegliere e che non siamo disposti a tollerare ambiguità e incertezze su progetti di qualità. A comportamenti ambigui, opporremo come sempre il rigore della scienza, della ricerca sul farmaco, della farmacovigilanza attiva, degli studi clinici , della pratica del rigore prescrittivo

  • Noi vogliamo tutelare il farmaco come bene prezioso : per far questo abbiamo messo in campo numerose task force di colleghi, che si attiveranno per la segnalazione spontanea, per la la ricerca farmaceutica, per la ricerca clinica . Iniziamo a studiare la safety dei farmaci , seguiamo i farmaci di recente immissione con particolare attenzione, verifichiamo sul campo , giorno dopo giorno , che la salute dei cittadini sia tutelata e garantita a tutto campo. Tutto questo ha un grande positivo valore .

  • Chiediamo alle forze politiche del nostro paese di promulgare oggi una unica legge che colleghi per la prima volta la prescrizione del farmaco, l’informazione, la formazione, l’organizzazione Congressuale ed il finanziamento delle iniziative scientifiche alla qualità oggettiva della formazione e ricerca scientifica. Occorre rivedere la legge 541 , la legge 229 art 16 , accreditare meglio la formazione e le società scientifiche, consentendo di identificare con rigore le modalità di finanziamento degli eventi formativi sulla base della qualità obbiettiva e non presunta ed in maniera assai meno discrezionale e promozionale di quanto, sogghignando preannunciano alcuni

  • Nessuno pensi di poter giocare con la professione, utilizzando furbescamente leggi e decreti . La professione rigorosa ha più armi dei furbi : stanno dalla nostra parte la pulizia delle mani , l’onestà intellettuale, il rigore professionale

  • Chiamiamo a raccolta tutti i medici italiani perché di questi temi e di questi obbiettivi facciano l’unica imprescindibile loro bandiera .

  • Noi stessi personalmente vigileremo, perché nell’incertezza dei tempi, non prevalgano i cattivi costumi, la sciatteria, il comparaggio.

Tutto questo ha un prezzo e per tutto questo siamo disposti a pagare. Se i nostri congressi non avessero malauguratamente sponsor in forza di una legge, li organizzeremo e finanzieremo lo stesso da soli. Saremo gli sponsor di noi stessi come sarebbe peraltro l’ora fare con maggior frequenza nella medicina . Stringeremo la cinghia come abbiamo sempre fatto, perchè siamo uomini decorosi e frugali e non abbiamo bisogno di suoni e luci, località esotiche e turistiche, jazzisti e cubiste o sontuose cene sociali per organizzare un congresso .

Piuttosto che pietire un finanziamento, e farci rispondere che non c’è più pane per via dei decreti del governo, noi organizzeremo i nostri congressi anche senza gli sponsor. Pagando di tasca nostra si intende .
Ma non una sontuosità, un inutile orpello, una cubista d’ora in poi ci sfuggiranno.
Chiederemo ai medici di fare sacrifici e pagarsi da soli congressi, formazione, Riviste : ma solo quelle che valgono.
Saremo implacabili con chi organizza Congressi balneari, con le riviste inutili realizzate solo per bisogni industriali, con chi lesina il danaro ai medici migliori, sempre impegnati al miglioramento della salute, e magari sostiene la parte meno nobile della professione, sempre astutamente pronta a sfruttare le situazioni difficili, per prosperare nell’ombra.
Oggi i farmaci vanno prescritti meglio e non di più e a tutti i costi.

Ma sono peraltro certo che nessuno dei miei peggiori timori si avvererà. Esiste oggi una classe di medici di politici , di amministratori e di dirigenti di azienda avveduta e lungimirante. Essi ci traghetteranno fuori da questo guado verso scenari meno turbolenti e maggiormente virtuosi.

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In questo anno cruciale, in quest’incrocio di nuovo Millennio, non dimentichiamo la politica e i rapporti con gli altri. La nostra posizione chiara è che noi perseguiamo l’alleanza e la concordia tra le forze positive della professione. Siamo alleati di chi ha buone idee e non siamo disposti ad allearci per mero opportunismo con forze o associazioni che non perseguono i nostri obbiettivi o che sono lontane dalla nostra missione.

Tutto questo dico perché nessuno pensi che dissensi o differenti punti di vista con altre Associazioni della MG che hanno alimentato il passato, possano spingerci fino al punto di confondere ciò che è giusto da ciò che non lo è. Noi non pratichiamo l’opportunismo politico. I sindacati medici non sono tutti uguali e noi sappiamo ben discernere chi ha sempre lavorato per costruire, da chi pratica la vanagloria e l’affabulazione per mestiere.

Nella pratica quotidiana , nella sofferta ma entusiasmante pratica della nostra professione , nella ricerca del miglioramento , saremo inevitabili quanto consapevoli alleati solo di chi per storia, per convinzione, per scelta ha promosso la medicina generale nel nostro Paese. Al di là di personali locali dissensi che faremo di tutto per superare sin da ora ribadiamo la nostra scelta politica di sostenere con tutte le nostre forze scientifiche l’azione politica e professionale e sindacale di chi da sempre persegue la nostra stessa missione.

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