Home Attività Congressi e Convegni 37 Congresso SIMG SIMG – Il “Lab Mobile” nelle periferie a Roma: medici di famiglia a bordo nelle piazze e nelle parrocchie per orientare i cittadini. Fondamentali gli screening HIV e HCV nella settimana che precede la Giornata Mondiale contro l’AIDS

SIMG – Il “Lab Mobile” nelle periferie a Roma: medici di famiglia a bordo nelle piazze e nelle parrocchie per orientare i cittadini. Fondamentali gli screening HIV e HCV nella settimana che precede la Giornata Mondiale contro l’AIDS

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Venerdì 27 novembre 2020

Approda a Roma il Laboratorio Mobile per i test HCV e HIV in tempo di Covid-19. In piazza e nelle parrocchie sarà possibile accedere a bordo per gli screening e per sensibilizzare i cittadini sulla diagnosi da Epatite C e HIV

In Italia sono stimati circa 280 mila portatori di HCV non ancora diagnosticati, di cui la metà sarebbero tossicodipendenti. Un quarto sono soggetti sottopostisi a trattamenti estetici a rischio inclusi piercing e tatuaggi, ed un numero elevato di omosessuali maschi


Arriva la Giornata mondiale contro l'Aids e si moltiplicano le iniziative nel pieno della pandemia. Il Covid-19 ci ha permesso di poter unire diversi semplici test tra salivari e pungidito, per poter esaminare e far emergere il "sommerso" di altri due virus ben noti agli specialisti negli ultimi 40 anni: HCV, il virus dell’Epatite C, e HIV, il virus dell’AIDS. È una sfida straordinaria e un'opportunità imperdibile da cogliere al volo per poter eventualmente poi essere presi in carico e indirizzati ad una terapia mirata che è risolutiva per l'Epatite C e di controllo del virus per l'HIV. Partito da Firenze, dalla sede nazionale della SIMG, Società di Medicina Generale e delle Cure Primarie, il Lab Mobile per gli screening di HIV ed Epatite C della campagna Insieme contro l’AIDS e l’Epatite, arriverà nel weekend a Roma dopo la Giornata dedicata da Papa Francesco ai poveri e in contemporanea con  la Giornata contro l'Aids. I test saranno possibili sabato 28 novembre, dalle 9 alle 13, presso la Parrocchia San Giovanni Maria Vianney, in via Lentini 6, e domenica 29, dalle 14 alle 18, presso il Centro Caritas Parrocchiale "S.G. Antida" in via dell’archeologia 159.

“INSIEME CONTRO L’AIDS E L’EPATITE” - L’iniziativa, realizzata con il contributo del Pontificio Consiglio per l'Evangelizzazione, con il contributo non condizionato di Gilead Sciences, in collaborazione con la Caritas in Toscana e i volontari del Cuamm in Veneto, e con la richiesta di patrocinio del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, è promossa dalle società scientifiche  SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie con il patrocinio anche della SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e dell’AISF – Ass. Italiana per lo Studio del Fegato e di Fondazione The Bridge.

GLI OBIETTIVI DELL’INIZIATIVA - Lo scopo del Lab è quello di sensibilizzare la popolazione sui corretti atteggiamenti di prevenzione per le malattie infettive, di informare su quelli che sono i rischi concreti e di effettuare screening per verificare la presenza di questi virus. -sottolinea il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT e responsabile dell’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive Tor Vergata. A bordo, personale specializzato per effettuare gli esami clinici per scoprire il "sommerso" per Epatite C e HIV.

Vogliamo informare sui rischi che si corrono con determinate infezioni – spiega il Prof. Cricelli, Presidente SIMG –  coinvolgendo soprattutto le fasce più deboli della popolazione, e proporre le nostre strategie nei confronti dei virus. Gli screening e le diagnosi per HIV e HCV sono particolarmente urgenti e rilevanti, in quanto questi virus si manifestano quando l’infezione è molto avanzata L’HCV porta alla cirrosi o all’epatocarcinoma (tumore del fegato); l’HIV ha la sua naturale conseguenza nell’AIDS. Per evitare questi sviluppi, serve una diagnosi precoce che permetta di intervenire tempestivamente. Nel caso dell’Epatite C, i moderni farmaci permettono di eradicare il virus in tempi rapidi, in maniera definitiva e senza effetti collaterali Laddove si individuassero soggetti affetti da queste infezioni, si adotterà il linkage-to-care, la presa in carico del paziente che verrà sottoposto ai trattamenti specifici”.

LA SITUAZIONE IN ITALIA - L’obiettivo principale di tale iniziativa itinerante contro l’HCV, è quello di far emergere il sommerso dei portatori del virus. In realtà, l’impresa non è semplice in quanto la maggior parte di questi pazienti non sviluppa sintomi e, dunque, è difficile da identificare. In Italia ci sarebbero circa 280 mila portatori di HCV non ancora diagnosticati, di cui la metà sarebbero tossicodipendenti, un quarto soggetti sottoposti a trattamenti estetici a rischio inclusi piercing e tatuaggi, ed un numero elevato di omosessuali maschi. La presa in carico ed il trattamento di questi pazienti per molti versi «difficili» richiede una politica di test & treat semplice a partire dalle procedure di screening fino alla fornitura dei farmaci anche al di fuori dei centri prescrittori, come carceri, centri territoriali e strutture di Medicina Generale.

“Da queste considerazioni - dichiara Ignazio Grattagliano, referente SIMG per l’area epatologica - prendono spunto le riflessioni sul corretto screening di coorti della popolazione (baby-boomers, giovani adulti, …), ed estensione dell’attenzione ai detenuti, agli omosessuali maschi, e agli immigrati da aree ad alta endemia, ricordando che oggi la terapia specifica è permessa a tutti i portatori del virus indipendentemente da età e stadio di malattia. Per la realizzazione di queste iniziative  servirebbero soprattutto la diffusione di indagini semplici e la attivazione delle reti epatologiche regionali. Vista sotto questa lente ed esaminati gli argomenti qui accennati, non appare difficile comprendere come la malattia da HCV possa essere intesa a tutti gli effetti come problematica sociale in quanto di fatto interessa in special modo vasti settori della popolazione con importanti problematiche socio-comportamentali”.

“Per raggiungere quell’immensa periferia urbana, sociale, sanitaria rappresentata dalle fasce più marginali e disagiate, che forniscono il principale serbatoio di numerose malattie infettive tra cui l’HCV, non è più pensabile programmare una medicina basata sulle attività di studio medico - dichiara Alessandro Rossi, responsabile SIMG per le malattie infettive. “Gli studi di Medicina Generale rappresentano il luogo di cura e presa in carico delle cronicità, ma anche luoghi di prevenzione (si pensi alle vaccinazioni). La medicina di prossimità (intesa in senso etimologico: il posto più vicino) deve invece trasferire, fisicamente e professionalmente, le cure a tutti i soggetti che, per barriere sociali, etniche, linguistiche e infine spesso per la mancanza di regolarizzazione sanitaria, non accedono agli studi medici. Questo è il motivo di fondo dell’iniziativa “Motorhome: alla ricerca di HCV e HIV”. Tale iniziativa andrà ad affiancare le attività di screening nei confronti dell’HCV che sono previste e finanziate con apposito fondo dai Decreti attuativi del Milleproroghe recentemente approvati dal Parlamento”.

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