Home Notizie Comunicati Stampa Anno 2024 SIMG – Il SSN rischia il collasso, condivisa la tesi del ministro Schillaci. La soluzione nel potenziamento delle risorse del territorio

SIMG – Il SSN rischia il collasso, condivisa la tesi del ministro Schillaci. La soluzione nel potenziamento delle risorse del territorio

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6 dicembre 2024

La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie condivide la necessità di un maggiore supporto alle cure primarie per far sopravvivere il SSN

“I numeri dei medici di famiglia sono in continuo calo: è questo il principale problema, a prescindere dai luoghi in cui l’assistenza sia erogata. Ribadiamo pertanto la nostra richiesta di potenziare il personale e le risorse per il territorio” sottolinea Alessandro Rossi, Presidente SIMG


La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG prende una posizione in linea con le recenti dichiarazioni del ministro della Salute Orazio Schillaci sui rischi di collasso del Servizio Sanitario Nazionale e sulla necessità di rafforzare il territorio. Proprio per il potenziamento delle Cure Primarie, lancia un appello: servono personale amministrativo e infermieristico, strutture adeguate, una formazione specialistica per la Medicina Generale.

LE SFIDE DELLA MEDICINA GENERALE – Negli ultimi anni la Medicina Generale ha subito un depauperamento della propria categoria, passando da 46 a 35mila unità, provocando la mancanza di medici di famiglia in molte aree del Paese, in un momento storico molto delicato, in cui l’invecchiamento della popolazione porta a un incremento dei soggetti fragili. Parallelamente, si assiste a Pronto Soccorso e ospedali che scoppiano, senza trovare l’adeguato supporto sul territorio per poter diversificare i servizi. Il problema sta proprio nel fatto che i Medici di Medicina Generale sono sempre meno e poco assistiti.

LA PROPOSTA DEL MINISTRO SCHILLACI E IL RILANCIO DEI MEDICI DI FAMIGLIA – Il ministro della Salute Orazio Schillaci in un’intervista a Il Messaggero ha affermato, tra le altre cose, che i cittadini hanno difficoltà nel trovare risposte sul territorio e che sta concentrando gli sforzi sul potenziamento di questi servizi per fare in modo che non si debba essere costretti ad andare in ospedale per bisogni di salute non gravi.

Il ministro Schillaci ha ragione nel sostenere il rischio di collasso del sistema sanitario (Pronto Soccorso, Cure primarie, Ospedali), vista anche la crescente domanda di salute e concordiamo che la risposta vada trovata sul territorio – sottolinea Alessandro Rossi, Presidente SIMG – I numeri dell’Agenas dicono che il comparto della dipendenza è in recupero rispetto agli anni precedenti, ma questo non avviene per la Medicina Generale, i cui numeri continuano ad essere in netta decrescita: è questo il principale problema da affrontare, a prescindere dai luoghi in cui l’ambito assistenziale dovrà essere erogato (Case di Comunità, Medicine di gruppo, Aggregazione Funzionale Territoriale, ecc.). Ribadiamo pertanto la nostra richiesta di potenziare il personale (medici e infermieri) e le risorse (tecnologiche, digitali e strumentali) a disposizione del territorio: solo in questo modo le Cure Primarie potranno essere messe in condizione di rispondere alla mission principale cui sono chiamate, vale a dire la presa in carico della cronicità, della pluripatologia e della fragilità”.

Inoltre – aggiunge il Presidente SIMG Rossi - una delle questioni principali da affrontare con urgenza è l’accesso alla professione nella Medicina Generale: si deve superare il concetto di formazione specifica per arrivare al diploma di specializzazione, rispetto al quale alcune delle proposte legislative in campo possono essere un punto di partenza per far sì che un percorso virtuoso mantenga saldo il ruolo della formazione portando al miglioramento delle competenze peculiari della Medicina Generale, nell’attesa di perfezionare nei prossimi anni un vero e proprio “core curriculum” per questa disciplina”.

Condividiamo la consapevolezza della indifferibile necessità di una riflessione, di un profondo e radicale intervento di adeguamento e innovazione della Medicina Generale e delle Cure del territorio nel SSN – evidenzia il Prof. Claudio Cricelli, Presidente Emerito SIMG – A tale proposito, la SIMG ha di recente proposto un progetto che parta da una rigorosa analisi dei bisogni di salute, dell’evoluzione della domanda sanitaria e della demografia del Paese, delle infrastrutture e della organizzazione corrente della Medicina Generale italiana. Tale  progetto si propone di  disegnare un percorso di riorganizzazione strutturale delle Cure Primarie attraverso un confronto aperto a tutte le forze politiche, sociali e produttive del Paese. Questa riflessione suggerisce la necessità di un ridisegno globale delle Cure Territoriali incluso l’intero processo di Formazione, nel contesto generale di armonizzazione dell’intero SSN”.

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