COMUNICATO STAMPA
Si chiude oggi a Firenze un seminario sullo stato delle cure primarie in Italia
SIMG: “NASCE LA SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE PER IL MEDICO DI FAMIGLIA
COSÌ POTREMO COORDINARE AL MEGLIO OSPEDALE E TERRITORIO”
Il presidente Claudio Cricelli: “Vogliamo definire un percorso didattico specifico per professionisti ‘con interessi disciplinari speciali’, già attivi da anni in altri Paesi europei. Dobbiamo affrontare cambiamenti decisivi che richiedono competenze scientifiche, organizzative e manageriali”
Firenze, 20 marzo 2014 – Un medico di medicina generale “con interessi disciplinari speciali”, in grado di coordinare al meglio le attività svolte sul territorio con quelle dell’ospedale. Una vera e propria interfaccia, una cerniera evoluta con la medicina specialistica, già presente in altri Paesi Europei ma non ancora in Italia. La Scuola di Alta Formazione della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) nasce a Firenze con l’obiettivo di addestrare nuove figure professionali, indispensabili nell’organizzazione delle cure primarie. È la prima scuola in Italia di questo tipo. “Il medico di famiglia ‘con interessi disciplinari speciali’ – spiega il dott. Claudio Cricelli, presidente SIMG - rappresenta un passo in avanti verso la media intensità di cura, colmando la distanza con l’ospedale, che fornisce invece assistenza ad alta intensità. La Scuola vuole formare anche i futuri dirigenti delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e delle Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP), cardine della nuova assistenza sul territorio”. L’avvio della Scuola è legato ad un’ampia discussione sullo stato dell’arte delle cure primarie nel nostro Paese. Sichiude infatti oggi a Firenze un seminario in cui viene definito anche il programma didattico della Scuola. “La nostra professione – continua il dott. Cricelli - affronta oggi cambiamenti decisivi in rapporto alle competenze mediche, organizzative e manageriali. Il seminario è l’occasione per un confronto sulle esperienze realizzate nelle diverse Regioni, per comporre un’immagine ampia ed esauriente della situazione e degli avanzamenti in tutto il Paese. Ci aspettiamo da questo confronto riflessioni e indicazioni utili alla configurazione del miglior modello possibile della Scuola della SIMG. Forti della nostra esperienza nella formazione medica siamo consapevoli di essere a un punto di svolta. Riteniamo che solo un ampio dibattito interno possa individuare il miglior percorso ed il modello più funzionale di una nuova Scuola nelle cure primarie”.
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