Firenze, 28 giu. (Adnkronos Salute) – IN UN ANNO SOFFERENZA DIAGNOSTICATA E TRATTATA IN 3.820 PAZIENTI. Porta il nome dell’eroe che sconfisse il Minotauro il progetto formativo sulla terapia del dolore presentato oggi a Firenze e destinato ai medici di medicina generale.
‘TESEO’, promosso da SIMG (Società italiana di Medicina Generale) con il grant educazionale di Angelini, ha sperimentato un nuovo modello formativo, centrato sulla figura del medico di medicina generale con particolare interesse in cure palliative e terapia del dolore, per dare attuazione alle Aft (aggregazioni funzionali territoriali) previste dalla Legge 38/2010 e migliorare la qualità di vita dei pazienti con dolore cronico.
A un anno di distanza dal primo intervento formativo su un gruppo nazionale di 21 medici di famiglia, incaricati della formazione di 335 colleghi sul territorio e di un’attività continuativa di valutazione dell’impatto formativo (Audit), Teseo "si conclude con brillanti risultati”, spiegano i promotori, forti dei numeri: in quasi 4 mila pazienti il dolore è stato diagnosticato, tipizzato e trattato dal dottore di famiglia.
"Il medico di famiglia, prima figura di riferimento per il paziente con dolore – dice Guido Fanelli presidente Commissione nazionale cure palliative e terapie del dolore – gioca un ruolo fondamentale nel modello di continuità assistenziale auspicato dalla Legge 38. La normativa ha un approccio così innovativo – continua Fanelli – da richiedere un cambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire”.
Un primo traguardo raggiunto dal progetto è l’incremento di visite cliniche specifiche per il dolore, che prima di Teseo non rientravano nella pratica clinica del medico di medicina generale, e che hanno portato a diagnosticare e a tipizzare il dolore a 3820 pazienti, grazie all’impegno e al coinvolgimento dei medici formati (4 su 5 hanno aderito e completato il ciclo di Audit), somministrando una terapia appropriata.
Nella metà dei pazienti visitati è stato diagnosticato un dolore di tipo infiammatorio, in un terzo uno di tipo meccanico strutturale e in un paziente su 5 è stato identificato un dolore neuropatico.
Sul totale dei pazienti tipizzati, 2.725 sono stati inseriti dai medici nel registro delle early palliative care, con l’obiettivo di identificare precocemente i malati con bisogno di approccio palliativo come raccomandato dall’Oms. Di questi, solo il 28% è malato oncologico, mentre gli altri sono affetti da altre patologie, in primis di natura cardiovascolare (16%). Un dato che fa riflettere, se si pensa che oggi in Italia le cure palliative sono erogate quasi esclusivamente ai malati oncologici.
"Essere seguiti da un medico specificatamente formato sul dolore – dichiara Pierangelo Lora Aprile, segretario scientifico e responsabile nazionale area dolore e cure palliative Simg, responsabile scientifico progetto Teseo – permette al paziente di essere sottoposto a un accurato esame clinico dedicato e di avere una proposta di percorso terapeutico.
Questo percorso formativo – conclude Lora Aprile – ha dato la possibilità a 350 medici di medicina generale di riconoscere il tipo di dolore, misurarlo, favorire un aumento dell’appropriatezza diagnostico/terapeutica e identificare, tra i loro malati, coloro che si stanno avvicinando alla fine della vita, dedicando loro uno spazio specifico per valutarne i bisogni”. "In un periodo storico in cui le risorse a disposizione del Ssn si riducono e contemporaneamente aumenta la domanda di salute da parte dei cittadini – interviene Fabio De Luca, General Manager della Divisione Pharma Angelini – crediamo siano necessari nuovi modelli di partecipazione alla spesa sanitaria che implicano il coinvolgimento dell’industria privata.
La nostra azienda intende continuare a giocare un ruolo attivo come partner del servizio pubblico ponendo al centro il paziente e lavorando a fianco della classe medica”. Nel segno della continuità, a Teseo segue Arianna, studio osservazionale promosso da Agenas con l’obiettivo di migliorare l’accesso alle cure palliative domiciliari per i malati con patologie croniche in fase evolutiva, attraverso la sperimentazione di un modello organizzativo integrato di cure palliative.
"Il passaggio da Teseo ad Arianna – conclude Gianlorenzo Scaccabarozzi, vice presidente Commissione nazionale cure palliative e terapie del dolore e direttore scientifico progetto Arianna – ha l’obiettivo di valutare i percorsi integrati di cure palliative domiciliari, di base e specialistici, per individuare precocemente i malati che si avviano alla fine della vita, dando una risposta ai loro bisogni e a quelli dei familiari”.
(Mal/Adnkronos Salute) 28-GIU-13 13:35